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umanesimo



UMANESIMO

Movimento intellettuale nato in Italia alla fine del XIV secolo che, attraverso una rinnovata attenzione alle discipline morali, civili e letterarie (studia humanitatis), intese esaltare l'"uomo naturale" quale si manifestava al suo culmine nell'antichità classica, che andava recuperata prescindendo dal suo assorbimento nel cristianesimo (la continuità della rivelazione divina fra le due epoche fu poi sostenuta dal platonismo). Dopo il "preumanesimo" del XIV secolo, incarnato da Francesco Petrarca e da Marsilio da Padova, il nuovo fermento culturale trovò in Firenze fra 1370 e il 1440 il terreno ideale per lo sviluppo di un "umanesimo civile" che nacque dall'alleanza fra il ceto dirigente mercantile e un nuovo tipo di intellettuale, il notaio-cancelliere di formazione retorica (Coluccio Salutati, Leonardo Bruni), portavoce in nome della città dell'ideale repubblicano e antitirannico, del primato della vita attiva contro l'ascesi contemplativa e del principio della responsabilità individuale del proprio destino. In questa stagione l'umanesimo espresse mentalità e valori del ceto borghese, quali il nuovo senso del tempo e del denaro e l'importanza dell'agire umano in un mondo dominabile dalla ragione. Pur con adattamenti, il nucleo di tale visione etico-politica del mondo sopravvisse alle trasformazioni che nel corso del XV secolo resero l'umanesimo un fenomeno anzitutto letterario ed erudito, fondato sull'imitazione dei classici; in tale veste esso si espanse in tutta Europa entro la prima metà del Cinquecento e creò un ambiente internazionale di dotti accomunati da una stessa cultura, realizzando il programma universalistico teorizzato da Lorenzo Valla nella sua battaglia per il latino ciceroniano. Mentre in Italia l'umanesimo civile tramontò con l'età delle guerre franco-asburgiche (Francesco Guicciardini ne decretò la fine, affermando che il modello antico non si poteva più applicare ai tempi nuovi) e l'emarginazione politica del ceto mercantile che dovette trasformarsi in nobiltà, in Europa la nuova cultura subì un'evoluzione in senso cortigiano che ne assicurò l'egemonia, soprattutto in campo pedagogico, durante l'antico regime e oltre. In tempi recenti il concetto di umanesimo è passato a significare una dimensione dello spirito improntata all'unica cura per l'uomo: si è pertanto parlato di umanesimo liberale, socialista, marxista, esistenzialista ecc.

M. Pellegrini



E. Garin, L'umanesimo italiano, Laterza, Bari 1990.